top of page
Recensioni

RECENSIONE DEL LIBRO “ELLA”
DI RAFFAELLA CORCIONE SANDOVAL E THEODORE J. NOTTINGHAM

 

     Recensione di
Prof. Mario Salvatore Senatore, Poeta

 

 

Ho letto il libro “ELLA e L'Albero di Mira” e sono già alla rilettura, persuaso che tornerò a leggerlo la terza volta e, forse,…

E’ la prima volta che mi succede!

Nello scorrere le pagine, sono rimasto sempre più turbato nell’accorgermi che, stranamente, la mia mente, pur traendo piacere dalla lettura, non restava separata dalle sensazioni che le parole stampate suscitavano nell’anima. Esse riuscivano – con misteriosa potenza di attrazione – ad estrapolarla dalla realtà e condurla in altri mondi ben più vasti e senza tempo, ove l’uomo, in cammino, brancolava alla ricerca di sé.

Ho provato la sensazione di obbedire al dolce richiamo che mi giungeva dalla cima di una collina, a raggiungerla, per ammirare un’area più vasta della mia piccola valle. Una volta in vetta, restavo ammirato di ciò che vedevo, ma sentivo in me che non tutto il bello mi era stato dato di contemplare e, se avessi voluto, avrei potuto soddisfare quel bisogno… bastava continuare il cammino e scalare la montagna all’orizzonte e seguire le orme della protagonista, Miriam…

Così ho fatto e, lieto e leggero, mi sono portato alla vetta più alta e sono rimasto rapito dall’armonia imperante di spazi, colori, trasparenza, silenzi pieni di canti felici che mi giungevano da un mondo di sogno che assumeva una dimensione reale attraverso la lettura di quei fogli numerati.

Il libro “ELLA e L'Albero di Mira” non è un libro qualunque, come tantissimi altri – magari belli, scritti con acume e apprezzabile talento -. Esso è la introspezione dell’Autrice, del sé profondo, è la ricerca dell’“io” eterno che vive da sempre nella Sua anima, è un arduo viaggio che intraprende nella Sua Essenza più profonda e vera, e cerca, con espressioni della sua mente volutamente semplici e lineari – ma efficaci – di descriverlo e farlo giungere al mondo.

La nostra amica Raffaella Corcione Sandoval riesce benissimo in questo intento.    

                               

Ella – dotata di indole spirituale desiderosa di conoscenza, di bello, di purezza, di divino – con naturale scioltezza, grazie ai suoi studi, alle sue esperienze scaturite dai contatti avuti coi più grandi studiosi viventi della spiritualità - tratta l’argomento in assenza assoluta di volgare ammiccamento sensuale e di perverso intento di seminare dubbi e perplessità. “Ella” apre il Suo cuore e, attraverso Miriam, ci dice che tutto (ma proprio tutto), in ogni frazione temporale e generazionale, scaturisce dall’amore e ruota intorno ad esso, come l’acqua che sorge dalla fonte di Engaddi e alimenta di divinità e purezza.

Nella sintetica, eppur profonda ed esaustiva prefazione, Gianni Pittella fa risaltare l’anima che permea tutto il libro e connota il pensiero, l’arte e la vita stessa dell’autrice Raffaella Corcione Sandoval: l’amore! L’amore ereditato, percepito, nutrito, testimoniato, cercato. Amore senza limiti di spazio e tempo. Amore così alto e puro, che rende credibile la storia che racconta e, addirittura, la rende protagonista antica ed attuale in momenti diversi del tempo eterno.

Raffaella Corcione Sandoval, attraverso la sua conoscenza profonda delle scienze esoteriche e la sua ipersensibilità, custodisce arcane prerogative non comuni e le testimonia con rispetto e pudore, sempre infarcite d’amore. (Amore che impreziosisce il racconto dell’altro Suo libro: “La Fonte di San Giovanni” e crea un anello di congiunzione con “Ella e L'Albero di Mira”).   

Nella poliedricità artistica ed esistenziale della nostra amica vedo il suo passaggio (o i suoi passaggi) nel tempo, al pari della sua famosa Opera “La Sindone Partenopea”. Questo capolavoro, d’intenso effetto emotivo e spirituale, creato con una tecnica di sua invenzione, è costituita da una scultura coperta da un velo che lascia intravedere la perfezione delle fattezze del soggetto e la dolcezza del messaggio d’amore che comunica nel fluire del tempo, pur rimanendo fuori dal contatto fisico umano.

Ogni parola del libro è stata centellinata, valutata, soppesata, scelta ed è carica di una levità, di una profondità, eppure di un peso arcano che la rendono unica, irripetibile… Per me resta un mistero dove Ella abbia potuto trovare quelle espressioni che la collocano in azzurrissimi cieli astrali privi di dimensioni. Il suo è un crescendo di confronto col mistero della reincarnazione e della semplicità di riportare in maniera accessibile e inequivocabile, esperienze vissute nel corso dei secoli e dei millenni e, tra queste, il rapporto unico d’Amore intessuto con Gesù.

Frastornano – all’inizio - le sue parole, ma Ella le sussurra con tale naturalezza, pudore e spontaneità, da renderle credibili e portatrici di grande serenità e libertà (non condivise dalle gerarchie religiose istituzionalizzate, per interessi occulti… ma non troppo…).

Attraverso le parole di Miriam-Ella, attraverso la sua anima, io vedo un mondo infinito di bellezza e purezza, così come accade nel contemplare la sua Opera velata “Miriam”, laddove, spingendo gli occhi oltre il sottilissimo velo di tenui, morbidi colori cangianti che l’avvolgono, si ha chiara la percezione dell’ecumenismo di un amore divino, che, nella sua essenza eterna, purifica e salva l’umanità.

Concludo riportando le bellissime e cristalline parole di Miriam-Ella (che io ho ribattezzato “MirElla” (cioè: MIRiam-ELLA)):

“Dio è amore, gioia, bellezza, felicità, poesia. Dio è Eros, pienezza, estasi, contentezza, musica, canto, pace, armonia, fede e molto altro ancora. L’Ego ci fa credere che solo attraverso il sacrificio, la rinuncia, la mortificazione, la colpa, l’angoscia, la malinconia noi espiamo i nostri peccati e, purtroppo, anche quando abbiamo superato certe prove, diventiamo dipendenti dal dolore. E’ solo attraverso la disciplina della felicità che otteniamo la connessione con Dio”.

I discepoli si guardarono l’un l’altro in silenzio, stupiti di queste parole…

Erano all’alba di una nuova comprensione!

Solo uno Spirito eletto può sentire ed esprimere concetti così profondi, veri ed eterni e dare loro valore di testimonianza, che mai cesserà, nel fluire del tempo, di brillare di salvifica Luce divina.

Luglio 2022

 

 

 

“Ella e l’albero di Mira” di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham

Sole e Luna Blog

Recensione a cura di Sveva Borghini

 

Ella e l’albero di Mira si presenta come un’opera articolata.

Essa si compone di differenti parti; troviamo una prefazione e un’introduzione che anticipano il romanzo e preparano il lettore ad addentrarsi in densi e profondi contenuti.

Al termine della storia troviamo altresì un epilogo ed una parte dedicata alle interviste dei due autori. È possibile affermare che tutte le sezioni risultano essere funzionali alla completezza dell’opera stessa.

Ella e l’albero di Mira narra una storia d’Amore senza tempo: quella tra Miriam (Myriam di Magdala o Maria Maddalena) e Joshua (Gesù).

Ovviamente il concetto d’Amore in questo caso, è inteso nella sua accezione più sacra e profonda, quasi antica e dimenticata.

Il ’Sentimento narrato nel romanzo di Sandoval e Nottingham è quel motore propulsivo che spinge l’Essere Umano ad un sostanziale cambiamento dell’Anima, della sua vibrazione interiore.

Oltre alla grande tematica dell’Amore, e ad essa connessa, viene trattato anche il lungo e difficoltoso percorso dell’accettazione di Sé. Esso si snoda attraverso il personaggio di Miriam e della sua incarnazione contemporanea Ella. A tal proposito, risultano molto apprezzabili le pagine dedicate alla caratterizzazione del personaggio di Miriam di cui se ne cita qui un breve estratto:

“Era forte la sensazione di essere di fronte ad un’anima vecchia, ma era qualcosa di più e di sconosciuto perché era un tipo di qualità che nasceva da una sofferenza profonda dell’accettazione degli eventi provenienti dalla volontà di Dio. Una sofferenza che era stata sopportata, affrontata e trascesa. Ciò che restava da intuire a chi poteva, non erano cicatrici o ferite non guarite, ma un nuovo tipo di conoscenza, un potere di empatia e compassione noto solo a chi avrebbe camminato nella valle delle lacrime, all’ombra della morte, nel deserto accettando il sacrificio di sé per un amore più grande: l’umanità.”(pag. 139)

Dunque, il sostrato storico-culturale sul quale si poggia il romanzo risulta essere complesso e degno di nota: si tratta delle antiche scritture, dei vangeli aprocrifi (ossia testi sacri esclusi dalla Bibbia cristiana) e dello stesso vangelo di Maria Maddalena, per secoli andato perduto e di cui se ne sono ritrovati solo alcuni frammenti.

Sicuramente, tutto ciò alimenta un’atmosfera di sacralità e di mistero che avvolge antiche e importanti conoscenze.

Andando più nello specifico, le principali caratteristiche che connotano il romanzo di Sandoval e Nottingham sono:

  • Uso abbondante del flash-back; la storia di Ella, contestualizzata nell’epoca attuale, risulta intimamente connessa con quella di Miriam (detta Mira) ossia il personaggio biblico di Maria Maddalena. Si tratta quindi, di una storia nella storia che conduce allo stretto intreccio dei destini delle due protagoniste fino a farlo diventare uno solo;

  • Utilizzo diffuso del dialogo: spesso, tra i personaggi che agiscono nell’opera, intercorrono lunghe parti dialogate che – pare – sanciscano anche i momenti più significativi e di snodo del romanzo stesso. Non a caso, infatti, le componenti dialogiche vengono ulteriormente evidenziate con l’uso del corsivo. Inoltre, è possibile parlare di una sorta di metadialogo il quale buca letteralmente la trama narrativa fino a coinvolgere il lettore in modo diretto e completo: si tratta di messaggi molto intensi di natura animica, filosofica, spirituale, insomma di evoluzione interiore;

  • Natura profondamente metafisica e spirituale dell’opera. Questa è impronta che si rintraccia nell’intero testo il quale, con uno sforzo di estensione può essere definito “romanzo di formazione” volto a nutrire le parti più interne, profonde e nascoste dell’essere umano. Inoltre, ho utilizzato l’aggettivo metafisico in quanto tempo e spazio in questa storia si annullano, andando oltre la materia stessa.

È indubbio che il lettore interessato alle suddette tematiche troverà nell’opera pane per i suoi denti, magari sentendosi invogliato a compiere ulteriori ricerche in merito.

Per ciò che concerne, invece, i punti deboli di “Ella e l’albero di Mira”, essi possono essere individuati in:

 

  • Una consecutio temporum non sempre corretta. Tale aspetto fa perdere un poco di brillantezza e di scorrevolezza ad alcune parti del testo;

  • Una scarsa definizione del ruolo degli interlocutori nelle parti dialogiche: chi sta parlando a chi? In alcuni casi, non risulta ben chiaro e questo è un peccato dato che, come detto in precedenza, i dialoghi sono la parte più importante del testo;

In definitiva, “Ella e l’albero di Mira” ci conduce a vedere la realtà che ci circonda con occhi nuovi, rivalutando, secondo una particolare e differente prospettiva, anche la storia di Gesù e dei suoi più stretti discepoli (non da ultimo anche lo stesso Giuda, considerato da sempre il traditore, in questo romanzo viene definito come l’unico disposto ad aiutare il Messia nel suo progetto ultraterreno).

L’intento divulgativo circa tematiche spirituali e di non sempre immediata comprensione offerte ad un pubblico più vasto, è di gran lunga apprezzabile, favorendo nel lettore quella scintilla di pensiero critico volto a sviluppare un’apertura mentale e di comprensione utile a favorire a sua volta un’accettazione più ampia del mondo che ci circonda.

 

Marzo 2021

Ella e l’Albero di Mira: la misteriosa opera di Raffaella Corcione Sandoval

WeeklyMagazine

settimanale di fatti, notizie, cultura

Di Redazione

Ella e l’Albero di Mira di Raffaella Corcione Sandoval è un romanzo misterioso e simbolico, che racconta di due donne lontane nel tempo ma unite da uno stesso destino. L’intensa autrice ci presenta Ella, un’acclamata artista che sta per proporre le sue opere pittoriche al MoMA di New York in una personale che la consacrerà nell’olimpo dell’arte.

 

Nonostante l’importante evento, la donna è raccolta in sé stessa e non sembra sia particolarmente interessata alla mostra; pare invece che stia aspettando una rivelazione, o forse un incontro speciale. Ella viene descritta con profonda sensibilità dall’autrice, che ne sottolinea le virtù spirituali e la sua missione di portare luce e verità nel mondo attraverso la sua arte.

Durante la lettura dell’opera ci si rende conto che Ella non è altri che l’alter ego dell’autrice, che ha voluto raccontare una storia di rinascita e di consapevolezza e che ha voluto condividere con i lettori la sua ricerca spirituale e il suo cammino esoterico.

 

Raffaella Corcione Sandoval ci presenta poi un uomo, Jess Nottinghill, una figura enigmatica che porta un dono prezioso con sé: è un libro, dal significativo titolo L’Albero di Mira, ed è destinato ad Ella, che inconsciamente sa già che ne entrerà presto in possesso. È un’affascinante storia che racconta della parte più intima di noi, quella legata a forze ed energie misteriose che agiscono senza che ce ne rendiamo pienamente conto; è una vicenda che parla d’amore e di predestinazione, e che viaggia nelle ere per restituirci un’originale interpretazione della figura di Maria Maddalena.

 

Nel momento in cui Ella riceve il libro, si viene infatti catapultati nella Gerusalemme del primo secolo: incontriamo Miriam di Magdala mentre attende con i discepoli la resurrezione del Salvatore, e intrattiene tutti con parole sagge e cristalline, che commuovono e spingono ad avere fiducia. Lei è la prescelta e non solo: è colei che può completare Joshua, è la calma nella tempesta, è l’anima gemella che può aiutarlo nel suo difficile cammino.

 

Ella e l’Albero di Mira è la storia di un amore senza tempo, che si muove all’infinito nello spazio e che si ripropone negli eletti che devono proseguire il viaggio di queste due anime illuminate; è una vicenda unica nel suo genere, che investe Ella e le fa risvegliare i ricordi, racchiusi in uno scarabeo che è depositario di un profondo legame che può portare, come la sua arte, nuova luce e verità nel mondo.

Febbraio 2021

 

Ella e l’Albero di Mira – il nuovo romanzo dell’artista Raffaella Corcione Sandoval

Esteticamente: una finestra rigorosamente parziale sul mondo

Di Edoardo Nesi

 

“Fu il giorno in cui la storia cambiò per sempre e con essa il viaggio dell’anima umana”: parole intense, contenute in un romanzo che ha il suo nucleo pulsante nell’esoterismo e nell’amore incondizionato, dal titolo Ella e l’Albero di Mira di Raffaella Corcione Sandoval. 

 

La citazione si riferisce a due personaggi, Miriam e Joshua, la cui storia viene raccontata in un libro regalato alla protagonista dell’opera, Ella, un’artista molto apprezzata che sta per celebrare un grande traguardo della sua carriera: una mostra personale al MoMA di New York. Il libro è il dono di un uomo misterioso, Jess Nottinghill, che più o meno inconsapevolmente dà avvio a una vicenda che viaggia nel tempo e che approda nella Gerusalemme del primo secolo. 

Qui il lettore incontra Miriam di Magdala, una giovane donna saggia e amorevole, depositaria degli insegnamenti del Salvatore. Di Miriam, chiamata Mira, viene raccontata l’affascinante infanzia segnata da eventi prodigiosi che le fanno capire di essere una persona speciale: nel momento in cui entra in possesso di un amuleto a forma di scarabeo, il suo sguardo sul mondo cambia radicalmente perché ricorda le sue vite passate – “I ricordi affioravano nella sua mente come un sogno e la attraversavano in fretta, delineando il suo aspetto fisico in un’altra vita. Era come se un velo fosse stato sollevato e lei potesse vedere sé stessa prima della sua nascita a Magdala”.

E quando incontra Joshua, si rende conto che le rivelazioni che l’avevano scossa durante la sua esistenza convergevano verso un unico, grande scopo: il loro amore – “Ognuno di noi è il riflesso dell’altro. Due aspetti dell’Uno”. Nei dialoghi tra Mira e Joshua si può avvertire tutta la potenza di due anime predestinate che hanno un compito importante da portare a termine; uno scopo atemporale perseguito per il bene dell’umanità e per portare luce nel mondo. 

Il racconto di questo grande amore giunge fino ad Ella e smuove anche i suoi ricordi: lo stesso scarabeo di Mira è da sempre (ma cosa significa in fondo sempre?) in suo possesso; una consapevolezza che illumina la sua coscienza e che le fa capire che il percorso intrapreso come artista è la chiave per portare verità nel mondo e per lasciare un segno profondo in chi ha la fortuna di entrare in contatto con lei. Ella e l’Albero di Mira è un’opera emozionante; un libro da leggere con il cuore e la mente bene aperti. 

Febbraio 2021

Ella e l’Albero di Mira: amore e predestinazione nell’opera

di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham

FortementeIn

Di Alex Yassin

 

Ella e l’Albero di Mira di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham è

un’opera simbolica ed evocativa che suscita emozioni intense e che invita a riflettere sulla potenza dell’amore. Incontriamo la protagonista Ella poco prima della sua consacrazione come artista: è infatti il giorno dell’inaugurazione della sua mostra personale al MoMA di New York. Ma la donna è inquieta, e non riesce a vivere appieno questa entusiasmante esperienza perché sente che qualcosa sta per cambiare, e il lettore stesso lo avverte mentre osserva la protagonista intenta a rigirarsi tra le dita la sua preziosa collana, un talismano a forma di scarabeo proveniente da molto lontano. Ella è una donna intuitiva e spirituale; da sempre devota all’arte, ha coltivato la sua passione senza accettare compromessi, interessata solo a “portare il Vangelo della Verità attraverso il simbolismo dell’arte in ogni angolo del mondo”. Il cambiamento che Ella avverte nell’aria si materializza nel personaggio di Jess Nottinghill, un uomo misterioso che raggiunge l’artista per poterle donare un libro unico, L’Albero di Mira.

 

Raffaella Corcione Sandoval ha riversato molto di sé nel personaggio di Ella, così come Jess Nottinghill è ispirato al coautore dell’opera, il ricercatore spirituale Theodore J. Nottingham. In questa storia di incontri tra anime affini, i due scrittori vivono attraverso i personaggi una vicenda senza tempo. La storia narrata nel libro che viene consegnato a Ella potrebbe infatti essere il nucleo pulsante di tutti i racconti: siamo nella Gerusalemme del primo secolo, e Miriam di Magdala sta tramandando gli insegnamenti del Salvatore ai suoi discepoli, poco prima della sua resurrezione. Miriam, o Mira, è una donna saggia, che ha compreso la sua missione nella vita; l’incontro con Joshua ha sancito la sua trasformazione e il loro amore ha condizionato le ere e il destino dell’umanità, fino ad arrivare a Ella. Questo romanzo è un’intensa storia di consapevolezza e di amore verso sé stessi e gli altri: “Non siamo soli, siamo tutt’uno con tutti. In quell’unità, riscopriamo il nostro sé individuale all’interno di quella coscienza collettiva”. L’incontro tra Mira e Joshua, così come quello tra Ella e Jess, è un invito a guardarsi intorno e a ricercare quella magia che da sempre ci circonda; nell’amore vi è la chiave per comprenderla e per tramandarla nel tempo affinché altri, unendosi, possano acquisire la medesima consapevolezza: “Scoprendo chi è lei, ho scoperto chi sono io e il mio ruolo nella sua vita, e il vero scopo del nostro incontro”.

Dicembre 2020

 

 

 

Il romanzo profondo ed enigmatico di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham:

Ella e l’Albero di Mira.

Condividiamo Cultura

Recensione di Marco Perrone

 

 

Se si cerca una lettura ricca di emozioni e di simbolismo allora una buona scelta è Ella e l’Albero di Mira di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham.

Un’opera complessa e significativa, un’autobiografia velata in cui alla verità esistenziale si aggiunge il racconto di un mito senza tempo. “I ricordi affioravano nella sua mente come un sogno e la attraversavano in fretta, delineando il suo aspetto fisico in un’altra vita. Era come se un velo fosse stato sollevato e lei potesse vedere sé stessa prima della sua nascita a Magdala”: sono parole importanti, che riconducono al vero cuore dell’opera.

La storia di Mira è infatti il centro da cui si dipanano come rami di un albero le vicende di tutti. Mira è un simbolo, ma è anche una donna in carne e ossa innamorata dell’uomo che ha cambiato per sempre la sua esistenza. Mira proviene dalla Gerusalemme del primo secolo, e l’uomo che ama non è altri che Joshua, il Salvatore.

Gli autori ci permettono di leggere pagine importanti relative alla storia di Mira e Joshua partendo dalla vicenda altrettanto appassionante di Ella e Jess, due anime destinate ad incontrarsi. Ella è un’artista contemporanea sensibile e raffinata e Jess è un uomo pieno di mistero che le porta in dono un libro prezioso, quello in cui è narrata la storia di Mira, e quindi in qualche modo anche la storia di Ella. Un libro nel libro, una storia nella storia che si propaga nel tempo e nello spazio replicandosi, potenziandosi. Nella vicenda di vita di Mira è presente l’eco del passato, del presente e del futuro: il suo talismano a forma di scarabeo è il simbolo di questa eternità, vissuta da un’anima senza confini.

In Ella e l’Albero di Mira convivono esoterismo, misticismo e amore, e ogni parola sembra arrivare dritta al cuore, e sembra volerci rimanere. Nella storia di Mira e Joshua, come in quella di Ella e Jess, è racchiusa la forza che solo l’amore può dare, e che risulta invincibile quando a provarlo sono due anime in perfetta sintonia, destinate a stare insieme e a completarsi.

Attraverso questa intensa opera, Raffaella Corcione Sandoval si svela davanti agli occhi di chi ha il desiderio di conoscere quella parte dell’esistenza abilmente nascosta tra le pieghe della realtà; quella parte solo intuita, a volte sognata, fatta di energia che si espande ogni giorno intorno a noi, prima di noi e dopo di noi.

Novembre 2020

 

 

 

 

Ella e L’Albero di Mira: la storia di un amore che viaggia attraverso le esistenze passate

 

Wondernet Magazine

 

Il libro di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham, Ella e L’Albero di Mira, non è il classico romanzo di spiritualità, ma è un libro intenso, in qualche modo autobiografico e a tratti misterioso.

 

Scrive Gianni Pittella nella prefazione Ella e L’Albero di Mira: «Ella, infatti, non è un semplice romanzo ma un affresco potente che intreccia la biografia dell’autrice e l’incontro “magico” con lo studioso americano Nottingham, co-autore dell’opera letteraria».

Ella e L’Albero di Mira, gli autori

 

Prima di parlare del libro, cerchiamo di conoscere meglio gli autori. Raffaella Corcione Sandoval è un’artista italo-venezuelana, che nelle sue opere esprime una filosofia metafisica e una profondità spirituale fuori dal comune. Theodore J. Nottingham è invece un traduttore americano, autore di opere appartenenti al genere spirituale.

 

Questo libro è la sintesi di un incontro e come scrive sempre Pittella è «un combinato che lungi dall’essere un potpourri, risulta coerente nell’indagine filosofica e spirituale poiché tenta con successo di riportare ad unità la molteplicità, a governare il sincretismo riconducendone il kaos a kosmos, attraverso un filo rosso di sapienza esoterica».

 

La sinossi del libro

 

Al centro della vicenda c’è una brillante artista che sta per coronare la sua carriera con una importante mostra al MoMA di New York. Mentre è nel suo camerino, in attesa che abbia inizio l’inaugurazione, riflette su sé stessa, sulla propria vita, girandosi tra le mani un antico amuleto egizio, uno scarabeo. Nel frattempo, un uomo sta arrivando da lei per consegnarle un misterioso libro. Quando la donna lo avrà tra le mani, il lettore inizierà con lei un viaggio spirituale ed esoterico in un tempo passato, nella Gerusalemme del primo secolo. Questo espediente narrativo serve ai due autori per porre l’attenzione proprio su un aspetto che è ben presente nella vita di ognuno, ovvero la spiritualità, a prescindere dal proprio credo.

 

Scrive ancora Pittella nella prefazione: «Quanta confusione a volte si fa intorno all’esoterismo, fraintendendolo con l’occultismo. Mentre quest’ultimo indica la pretesa attraverso arti magiche di modificare la natura e le leggi della fisica che la governano, l’esoterismo indica una dottrina “interiore”, segreta, appannaggio di iniziati, fondata su conoscenze simboliche che richiamano l’unità degli archetipi primi».

 

 

Quello che colpisce il lettore che si trova a leggere questo libro sono i diversi livelli attraverso i quali esso si dispiega. Abbiamo, infatti, lo sfasamento temporale caratterizzato dal tempo presente e il tempo passato. Ma anche da un sapere antico, il quale si esprime attraverso i libri sacri, e una evoluzione del pensiero che è filosoficamente moderno e contemporaneo.

 

Ella e L’Albero di Mira è apparentemente un libro semplice, che si legge in breve tempo. Ma, una volta letto, avrà prodotto un piccolo, ma inevitabile cambiamento nel lettore.

 

Novembre 2020

 

 

 

 

Ella e L'Albero di Mira nel libro di Corcione e Nottingham

Maxima Notizie

 

 

Torniamo a parlare di libri perché non si deve mai smettere di leggere. Oggi tocca al libro di narrativa biografica di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham. 

Ella e L’Albero di Mira è un libro che va oltre i dogmi, giungendo direttamente al cuore della spiritualità. I suoi autori, Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham, sono esperti della materia e attraverso questo libro, in parte autobiografico, ci parlano di un viaggio alla ricerca del significato profondo dell’esistenza. 

Raffaella Corcione Sandoval

Raffaella Corcione Sandoval è una scrittrice e un’artista venezuelana naturalizzata italiana, che esprime con la sua arte importanti concetti filosofici e metafisici. «Conosco e apprezzo l’artista venezuelana italiana – scrive Gianni Pittella nella prefazione – e le sue opere pittoriche e scultoree metafisiche ed ero consapevole di una sua profondità spirituale e di una sua generale cognizione dei linguaggi profondi, delle religioni mistiche ma non sapevo delle sue doti da scrittrice e soprattutto della sua articolata comprensione delle dottrine esoteriche». 

Theodore J. Nottingham

Theodore J. Nottingham è uno scrittore e un traduttore, profondo conoscitore di opere di spiritualità. Dall’incontro dei due autori è nato questo libro. A tal proposito si legge sempre nella prefazione: «‘Ella’, infatti, non è un semplice romanzo ma un affresco potente che intreccia la biografia dell’autrice e l’incontro ‘magico’ con lo studioso americano Nottingham, co-autore dell’opera letteraria, alla rilettura di testi sacri, dal Nuovo Testamento, ai Vangeli cosiddetti aprocrifi, i rotoli di Qumran, i saggi di Baigent, Lincoln e Leigh, gli insegnamenti di Sai Baba, persino la dottrina nascosta nelle pieghe della religione dei Faraoni». 

Il libro 

Apparentemente può sembrare il solito libro che mette insieme gli aspetti più accattivanti e misteriosi di culture, popoli e religioni. Ma questa è una lettura erronea e superficiale, poiché questo libro è il frutto di una profonda conoscenza di filosofie e spiritualità, che attraverso una storia singolare, raggiunge l’unità e il cuore di ogni forma religiosa. In questo romanzo si racconta la storia di un’artista, che al culmine della carriera si ritrova, grazie ad un dono inaspettato, a fare un lungo e complesso viaggio nel tempo. La donna entra in contatto con il tempo nel quale tutto ha avuto origine e arriverà a comprendere il suo vero essere e il senso profondo di ogni misticismo e religiosità. Tutto converge verso l’unicità e verso l’Amore. Diversi sono gli amori che viviamo e che ci vengono presentati in questo libro, ma «sono amori in parte diversi, su diversi piani di esistenza, ma tutti accomunati da un’idea di tempo e spazio che trascendono il consumismo dell’oggi che brucia nel falò della vanità narcisista ogni rapporto». Gli autori hanno saputo, con particolare maestria, veicolare il loro sapere e il messaggio profondo attraverso una storia che attira il lettore, stuzzicandone la curiosità. Ella e L’Albero di Mira è un libro «capace di far riflettere, scatenare interrogativi, minare certezze, seminare dubbi, alimentare le menti curiose e pronte».

Ottobre 2020

 

 

 

LIBRI & LIBRI Ella e L’Albero di Mira, il romanzo autobiografico

di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham

di Stefano Barcellona

 

Quando l’arte e la spiritualità si incontrano nascono opere d’arte dal valore inestimabile, che hanno la potenza di cambiare le persone.

Un esempio è il libro di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham, Ella e L’Albero di Mira.

Ad una prima e semplice lettura, il libro può apparire come la classica storia in cui elementi accattivanti, come l’esoterismo, il mistero e antiche religioni, la fanno da padrona. In realtà questo libro va ben oltre. Esso ha l’obiettivo di invitare il suo lettore ad una riflessione profonda su se stesso, così come fa la sua protagonista.

La storia ruota intorno ad una donna, un’artista affermata, che sta per consacrare la sua arte con una mostra nel luogo più importante al mondo, il MoMA di New York. È il giorno dell’inaugurazione e vediamo la nostra protagonista riflettere sulla sua vita, prima che l’evento abbia inizio. Tra le mani ha un amuleto, un antico scarabeo egiziano, che già ci fa comprendere quale sia l’attitudine di questa donna. Riceve una visita, un uomo che le affida un misterioso libro, attraverso il quale compirà un viaggio nel tempo, un viaggio metafisico e impregnato di profonda conoscenza spirituale.

Questo viaggio è un espediente letterario che serve agli autori per mostrarci ben altro, per indicarci una strada ben precisa, una strada già tracciata, ma che forse abbiamo smarrito. L’amore, non quello carnale ed effimero, ma quello universale, fatto di sacrificio, devozione, rigenerazione è l’unico che abbia senso, l’unico che ci conduce alla salvezza.

Questo romanzo, come abbiamo cercato di dimostrare, è una guida alla scoperta di ciò che è veramente necessario, di ciò che va custodito e preservato per preservare se stessi.

Ella e L’Albero di Mira è un libro profondo, ma che si legge con grande facilità. Lo stile è accattivante e l’impostazione del testo sembra quasi una sceneggiatura cinematografica e la finzione letteraria, o cinematografica se così si può dire, lascia presto il posto ad una profondità filosofica, che non lascerà indifferente il lettore.

La storia che Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham raccontano è in qualche modo autobiografica, infatti nell’introduzione di Nottingham si legge: «È biografia, intuizione, saggezza, rivelazione, narrazione generata attraverso la creatività dell’artista Raffaella Corcione Sandoval con il mio contributo letterario. Combinando esperienze di vita attuale e passate con intuizioni senza tempo, degne dei grandi maestri della spiritualità, il lettore è portato in un viaggio che di sicuro saprà sorprenderli e essere spunto per riflessioni».

Ella e L’Albero di Mira è un libro originale sia per stile che per il messaggio che ci trasmette e per usare le parole che Gianni Pittella ha utilizzato nella sua prefazione, possiamo dire che: «Ella è davvero un bel libro che si legge tutto d’un fiato ma che richiede molte riletture per coglierne la molteplicità dei significati e dei piani simbolico testuali».

Ottobre 2020

Spiritualità, misticismo e filosofia nel romanzo, Ella e L’Albero di Mira

di Fabio Fratangeli

Se state cercando un libro che vi parli di Vita, di Amore e di spiritualità dovete leggere il libro di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham, Ella e L’Albero di Mira. Il libro, che consta di poco più di duecento pagine, è una storia originale, raccontata in maniera ancor più originale.

Al centro della vicenda abbiamo una donna, un’artista affermata, che sta per inaugurare la mostra della sua vita. Si trova, infatti, al MoMA di New York, in un camerino e manca pochissimo all’inizio della cerimonia di inaugurazione. Quegli attimi che precedono questo importante traguardo sono per la donna l’occasione per riflettere sul percorso compiuto, su chi è e cosa conta nella sua vita. Tra le mani ha un amuleto, un antico scarabeo egiziano famoso per simboleggiare l’eterna rinascita nel divenire, che trasformandosi assicura eventi felici e il continuo miglioramento delle facoltà intuitive e spirituali. Non è un caso che la donna lo possieda, così come non è un caso che mentre è in camerino un uomo le faccia dono di un libro misterioso, attraverso il quale potrà fare un viaggio nel tempo, nella Gerusalemme del primo secolo.

 

Gianni Pittella, a tal proposito scrive nella prefazione: «La Corcione Sandoval possiede conoscenze di linguaggi profondi, simbolici e mistici e ne condisce sapientemente il romanzo, raccontando una storia che dal potere di un amuleto egizio conduce per il tramite di Miriam di Magdala al Moma di New York, lungo una storia di amore sacro e profano tra l’Eletta e il Divino, tra lo Yin e lo Yang, tra morte e resurrezione del Rabbi Yeshua». Questo libro è la narrazione di un sapere profondo, è la manifestazione di una spiritualità antichissima, che ha passato il tempo, i popoli, le culture, le credenze e i riti più svariati, ma che ha conservato nel cuore il suo senso più profondo, il quale si concretizza attraverso la manifestazione dell’Amore. «L’amore è la chiave di volta. Lo è tra Miriam e Yeshua, lo è tra Ella e Nottinghill, lo è tra Ella e le figlie e tra Ella e la sua amica Angelica. Sono amori in parte diversi, su diversi piani di esistenza, ma tutti accomunati da un’idea di tempo e spazio che trascendono il consumismo dell’oggi che brucia nel falò della vanità narcisista ogni rapporto». 

 

Ella e L’albero di Mira non è, dunque, un romanzo banale, ma è una riflessione profonda sulla spiritualità, «una storia di iniziazione, di una trasmissione di sapere antico, di una conoscenza mistica, attraverso l’amore, il sacrificio, la rigenerazione, il dolore, la resurrezione». Non aspettatevi, però, un libro complesso o di difficile lettura. Lo stile è composito; si alternano narrazione, citazioni sapienziali, che rendono il libro estremamente gradevole. La lettura avviene attraverso più livelli. Il primo è sicuramente quello più superficiale, che si ferma alla semplice narrazione di una storia, il secondo ci introduce alla possibilità di andare oltre la superficie, fino a raggiungere il terzo e ultimo livello, in cui il lettore vive e assapora una conoscenza antica, che lo condurrà all’archetipo, dove tutto è iniziato e dove c’è e può esserci solo l’Amore. 

Ottobre 2020

Ella e l’Albero di Mira”, Libero Pensiero

Il consiglio della settimana di ‘Nomi, Libri e Città

di Antonella Quaglia

 

Ella e l’Albero di Mira di Raffaella Corcione Sandoval e Theodore J. Nottingham è un’opera enigmatica, ricca di simbolismi. È la storia di Ella, un’artista in procinto di coronare la sua carriera con una esposizione al MoMA di New York. La donna viene presentata sola, mentre si accinge a raggiungere tutte le persone che vogliono festeggiare la sua arte. Ella però non è particolarmente interessata alla gloria, ma solo ai messaggi che ha sempre voluto veicolare attraverso le sue opere: «Il suo senso di onestà e di purezza le aveva impedito di scendere a compromessi con il Sistema dell’Arte, perché il suo era un lavoro mistico e non speculativo». 


Ella vuole infatti portare luce e verità nel mondo, uno scopo nobile che non ha niente a che fare con lo sfarzo della serata in suo onore. 

La protagonista – nient’altro che l’alter ego della scrittrice, Raffaella Corcione Sandoval, è un’artista visiva oltre che stilista e designer. Questa vicinanza tra il personaggio e l’autore rende l’opera ancora più intensa e complessa. 
Un altro personaggio, senza dubbio decisivo, è Jess Nottinghill, anch’egli ispirato allo scrittore e ricercatore Theodore J. Nottingham: un uomo misterioso, che si appresta ad avvicinare l’artista per poterle consegnare un libro di vitale importanza, dal titolo L’Albero di Mira. Questo libro è il nucleo attorno a cui ruota la vicenda.
Ella riceverà il testo e incomincerà a leggerlo, trovandosi catapultata nella Gerusalemme del primo secolo. Incontrerà quindi Miriam di Magdala, la prescelta, con il compito di accogliere gli insegnamenti del Salvatore e tramandarli ai discepoli. Mira è una donna luminosa, magnetica e soprattutto saggia; il suo incontro con Joshua è vibrante e, sin dal primo momento, entrambi comprendono di essere destinati da sempre, perché l’uno il completamento dell’altra: «Nel loro crescente amore, in lei era avvenuta una trasformazione dopo l’altra nel cuore e nell’anima, diventando sempre più chi era sempre stata». 

È la storia di un amore unico e incondizionato, che avrebbe piantato i propri semi nel mondo. Di un sentimento che, viaggiando attraverso i secoli, arriva fino ad Ella e la desta dal consueto torpore di una vita che scorre inesorabile e scivola via. Le ricorda chi è davvero. 


Ella e l’Albero di Mira parla al cuore del lettore e gli consegna una storia incredibile, dove al mito si aggiunge un’intensa interpretazione personale. Nello scarabeo che Ella porta al collo sono racchiusi mistero e verità, quel lungo viaggio che l’ha condurrà al suo destino: rinascere in nome di un amore che ha cambiato e continuerà a cambiare – per sempre – le sorti dell’umanità.

Ottobre 2020

 

Peter Hubscher

Responsabile marketing e diffusione presso Hepipress

L’autore è sempre un tramite tra universi, un fragile ponte di cristallo che sembra pronto a rompersi ma che è estremamente resistente alla presunzione delle false interpretazioni.

La relazione, o meglio il ponte fra il nostro infinitesimale piccolo e l’infinitesimale grande, l’universo, è il risultato dei nostri sforzi per contribuire alla ricreazione dell’armonia del Creato. La percezione del nostro contributo è quello di un pittore che apponga un punto su un affresco, una cosa minima, ma che per un attimo infinitesimale gli permette uno sguardo al dipinto in reazione.

Il pittore non vede le dimensioni dell’opera, ma ha la consapevolezza che il suo infinitesimale, è l’elemento che mancava al completamento della perfezione dell’armonia del Creato.

Questa armonia possiamo anche definirla come il risultato dell’amore che è l’aspirazione di due o più anime a fondersi in un Unico.

L’amore che proviamo e che ci attrae verso la nostra parte ritrovata è, in piccolo, il processo mistico che riporta l’armonia nell’universo e che vuole renderci partecipi di questa ricreazione dell’armonia.

La narrazione del presente, che ci sembra già vissuto, è la conferma di essere esistiti in vite precedenti e di avere una guida per le vite future, perché il domani non è altro che lo ieri vissuto in forme diverse e, quindi, i soggetti del nostro amore sono lo spirito degli amori di ieri che diventeranno gli amori incarnati nel domani.

Dobbiamo vincere il nostro desiderio di interiorizzazione, che altro non è se non la paura di collaborare alla ricreazione continua dell’armonia cosmica attraverso la nostra testimonianza e la nostra fatica nella ricerca, essendo consci della immensità che può sopraffarci.

Questa è la stagione della Pasqua “In exitu Israel de Egypto” che ci indica il passaggio dallo stato di umiliazione e schiavitù, frutto della disarmonia, allo stato dell’armonia tramite un percorso di purificazione che i testi narrano in forma simbolica. Lo scritto è lo strumento che ci aiuta in questo cammino sul percorso, la nostra può solo essere una ricerca individuale che porta a confrontarci con verità che solo intuiamo.

La spinta alla ricerca, mossa da forze che non ancora capiamo, ci fa intuire che l’armonia dell’universo è frutto della integrazione di opposti che si definiscono come carenze o completamenti. Prendiamo i principi essenziali; immobilità si può definire come carenza di mobilità e viceversa. Amore si misura con l’odio e maschile e femminile sono in rapporto di reciprocità.

Questi ultimi due poli sono il vero motore dell’Universo. Essi si attraggono come parti di un tutto unico e questa attrazione la chiamiamo amore.

L’essere umano ha intravisto questi principi, ma, come detto, pensiamo di essere soli nella ricerca. Forse. Però gli intuitivi sentono l’obbligo di comunicare, di insegnare ad altri come percorrere la strada. Narrando il presente, passato e futuro evidenziano quali eventi ci abbiano aperto la vista, e diventiamo, seppure in microscopica dimensione, epigoni degli spiriti guida che in una dimensione cosmica ci hanno attratto e posseduto.

Merito allo scrittore di aver intrecciato la scoperta di queste verità con l’ordito di un tessuto simbolo di una rivelazione d’amore che persiste e si rinnova nei tempi.

Aprile 2020

Shawn Williamson,

Scultore e scrittore

Conosco l'arte di Raffaella Corcione Sandoval come il mio mentore, il dottor Andrew Sinclair.

Questo romanzo di dimensioni metafisiche condurrà il lettore in un viaggio interiore multidimensionale che collega, come lo chiamava Edmund Burke, "la grande catena dei vivi e dei morti". E come la sua Arte, è un dono per coloro che possono imparare a vedere la bellezza attraverso lo spirito attraverso le sue parole.

Aprile 2020

Maria Gabriella Lavorgna,

Presidente e fondatrice della Fondazione no profit ‘’Il Mandir della Pace’’

Questo libro, dell’autrice Raffaella  Corcione  Sandoval, sin dalle prime righe di  lettura,  evidenzia  e si snoda  in  un tessuto, intriso di intenso percorso spirituale nonché frutto della  conoscenza  del  proprio Se’, nell’ottica  della  logica del  creato,  attinta  alla fonte di  antiche  saggezze  vediche, che permette di accedere a Verità di ordine superiore a quelle acquisite intellettualmente o culturalmente. Conosco  Raffaella  da circa 30 anni, la cui  amicizia si  è radicata e consolidata nel  riconoscerci  reciprocamente  in simili percorsi  e vite parallele, per cui  posso testimoniare  che questo  libro è lo "specchio della  sua  anima", latore di messaggi  subliminali  che si intrecciano in una fusione alchemica  di simbolismo  ed esoterismo , nell’ incontro tra  "materia e spirito" ad integrazione degli opposti,  nel crogiolo  della Matrix Universale  dell’ "Io  sono" ed  il cui fine corrisponde all’obiettivo di risvegliare coscienze, obnubilate  dall’ illusorietà  della  separazione dall’Uno, interconnesso e facente parte della grande  famiglia Umana  quali gocce dello stesso Oceano!!!

Aprile 2020

Dr. William J. Nottingham, Ph.D.

Presidente emerito, Ministeri globali

Sono felice di commentare la relazione amorosa immaginata del Salvatore e della fedele Mira. Pensare ad una possibile connessione intima basata sull'attrazione di una natura spirituale elevata comune a entrambi è un'ispirazione per i lettori. Chi può dire cosa i Discepoli osservavano tra i loro compagni?
Che l'ordinario si trasformi in vita nuova è fedele al significato della Bibbia storica e alla potenza di Dio. Al di là del teologico vi è il mistero che tesse la propria storia di segni e simboli liberi dalla tradizione letterale della dottrina cristiana.
La fusione dei due libri attraverso la mostra d'arte di New York delinea le interpretazioni leggendarie della Scrittura con il folklore dell'Esseno. Questa è libertà per l'immaginazione religiosa del lettore e il suo godimento mistico.

Aprile 2020

 

Carmen Alida Oletta

Microbiologo, Master in Scienze

“Ella e l'Albero di Mira” è una bella storia umana e divina sulla l'individuazione attraverso l'esperienza del sacro, la connessione con Dio, il destino spirituale.

Un viaggio che invita a riflettere sull'autentica manifestazione del senso della vita.

Una delizia di immagini e saggezza.

Maggio 2020

 

Sofia Sandoval

Avvocato. Master in Psicologia Junghiana. Accompagnatore psicologo. Scrittore.

 

Questo libro è stato per me un'iniziazione alla profonda conoscenza della mia cara cugina Raffaella, che si è riconoscuita e rivelata in ogni pagina, con tutta la sua complessità e bellezza. È stata anche un'iniziazione ai misteri delle donne della nostra famiglia: "interpreti dei sogni, guaritrici e veggenti".  E come tradutrice è stata un'iniziazione all'inglese, da una dimensione poetica ed ermeneutica.

Ma soprattutto, è stata una dolce iniziazione a quella conoscenza sapienziale che ci riunisce come famiglia e universo su uno stesso percorso condiviso, dove la dualità si dissolve in un'unità armoniosa che abbraccia il mondo fisico e psichico, corpo e anima, micro e macro mondo, ovest e est ...

"Ella" è stata un dono inestimabile nell'elaborazione del mio mistero: la conoscenza di me stesso, del mondo e del divino.

Grazie e Namaste!

Giugno 2020

N. D. Alida Sandoval

 

Il libro di mia nipote Raffaella è stato per me una grande sorpresa, ha rivelato la storia di una donna creativa, coraggiosa e amorevole, che va incontro al suo Dio e a se stessa attraverso la sua vita, assumendo la sua ricerca spirituale come un percorso di conoscenza di sé. Mette in luce la capacità di una donna di andare avanti nella vita e di connettersi con la propria natura attraverso le proprie risorse e la forza del suo amore. È stato un dono per la mia anima.

Giugno 2020

 

bottom of page